Chi Siamo

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STORIA, IDENTITÀ E TRAGUARDI DEL LICEO CARDUCCI

Nato nel 1932 come risposta alle richieste di alta formazione in una zona, quella nord-est di Milano, popolata dalle classi sociali più diverse, il Liceo Carducci è divenuto ben presto una scuola ‘popolare’ nel senso più alto del termine, capace di dare con i suoi allievi un contributo decisivo allo sviluppo civile, democratico ed economico della città.

Il Liceo si è mantenuto, negli oltre ottant’anni della sua storia, una solida istituzione, orientata alla formazione umana, alla conoscenza e alla libertà, e – anche grazie alla presenza, nel corpo docente, di figure prestigiose sul piano professionale e culturale – ha potuto collocarsi in un ambito qualificato tra le istituzioni scolastiche milanesi e nella storia della città.

L’istituto del Liceo Classico, proprio in virtù della sua tradizione ha potuto, e ancora di più oggi può e deve, riprogettare la propria missione e il proprio ruolo, con un modello educativo e formativo che gli permetta di essere una scuola di avanguardia. Insegnare codici millenari deve servire a saper decifrare i segni di una società multietnica, globalizzata, digitalizzata e complessa, sospesa tra incognite e opportunità.

In questa direzione, negli ultimi anni, il Liceo Carducci ha saputo rinnovare la sua tradizione di serietà e rigore, riuscendo ad attivare un percorso nel quale spinte, direzioni e contributi sono stati convogliati in una serie di proposte intelligenti e innovative. Portare il teatro e la musica tra i banchi, ad esempio, non è stata solo una operazione di ispessimento culturale, ma la riprova che il percorso di studi può e deve essere un percorso di costruzione della persona attraverso l’apprendimento. Si tratta di un beneficio reciproco, che la scuola deve cercare e trasmettere nella sua organizzazione a partire dal singolo docente: sempre più il percorso di apprendimento è accompagnato da un rapporto costruttivo e di fiducia reciproca tra docenti e studenti.

Vogliamo trasmettere la consapevolezza che non si studia solo per le valutazioni finali, in attesa di una misurazione, sia pure la più millimetrica, precisa e oggettivata, ma per acquisire conoscenze e competenze da potenziare e utilizzare nel corso della vita.

Il rapporto di autovalutazione dell’Istituto mostra i grandi traguardi raggiunti dagli studenti e l’attestazione delle loro capacità espresse nel prosieguo degli studi (il rapporto annuale “Eduscopio” della Fondazione Agnelli ha indicato che sia nel 2015 che nel 2016 il Carducci è stato il primo liceo statale milanese per i risultati ottenuti dai suoi ex studenti al primo anno di università) ma indica anche nettamente che per realizzare un miglioramento ulteriore si deve continuare a percorrere la strada del rinnovamento didattico: rendere le proposte del percorso educativo e formativo sempre più connotate e integrate, percorribili e trasparenti.

Il Liceo Carducci può consentirsi questa possibilità: per i traguardi finora raggiunti, perché elevate sono le potenzialità dei suoi insegnamenti e dei suoi insegnanti così come grandi sono l’impegno e la motivazione dei suoi attori, le studentesse e gli studenti che scelgono di frequentarlo.

Le finalità dell’Istituto si propongono di integrare didattica tradizionale e didattiche alternative, attività pratiche e saperi teorici, annodando disciplina con disciplina in una sinergia di lingue e linguaggi. Mettere in grado più insegnanti di disporre di spazi organizzativi flessibili per esprimere la propria professionalità e diffonderla, rendendola replicabile, è il premio di una buona scuola, è indice di una comunità che vive concretamente l’irrinunciabile bene fondante della società: la formazione.

Lo scopo non è l’allettamento dell’utenza, ma permettere al docente di orientare lo studente, quindi di osservarlo tra altri studenti, intento a costruire il proprio percorso e a scoprirsi mentre lo percorre, intercettare le sue disposizioni, le sue attitudini, il suo progressivo adattamento. In questo movimento entra in gioco la sensibilità del docente, quando conoscenze e abilità si scoprono funzionali all’attivazione della competenza, in un circolo virtuoso piuttosto che in una progressione lineare; la competenza è perciò trasversale e ravvisabile solo nell’integrazione delle discipline. Non può esistere competenza se non viene stimolata la relazionalità necessaria a produrla, studente con studente, docente con docente. Inclusione significa quindi riuscire a far partecipare tutti, con gli altri.

 

FINALITÀ: OBIETTIVI STRATEGICI

In relazione all’attuazione della legge 107/2015, l’“Atto di indirizzo riguardante la definizione e la predisposizione del PTOF” da parte del Dirigente Scolastico, le risultanze del processo di autovalutazione di istituto (RAV) e le conseguenti priorità, traguardi e obiettivi di processo, sui quali è stata fondata l’analisi per l’elaborazione del Piano di Miglioramento, sono state individuate le seguenti direttrici di azione:

1) innovazione delle metodologie didattiche, che tengano conto della descrizione e del raggiungimento di competenze e della loro relativa valutazione, elaborate e condivise in modo sistemico dai Dipartimenti Disciplinari e dal Collegio dei Docenti;

2) sviluppo di didattiche laboratoriali;

3) potenziamento della padronanza della lingua inglese negli ambiti disciplinari mediante l’attivazione di moduli CLIL (Content language integrated learning);

4) impostazione progettuale e valutativa delle azioni di alternanza scuola-lavoro, come esperienze di orientamento del sé, sia nella prospettiva della scelta universitaria, sia in quella della formazione all’etica e alla cultura del lavoro, anche in una dimensione internazionale;

5) sviluppo di raccordi sempre maggiori con le Università e le scuole di ordine inferiore per la realizzazione di un curricolo verticale che renda davvero orientante e aperto il percorso liceale.

Per realizzare queste finalità, il liceo può usufruire anche di forme di flessibilità oraria previste dall’autonomia didattica e organizzativa, e cioè:

– l’adattamento dell’orario scolastico, anche in forme di flessibilità pomeridiana, per potenziare la progettazione interdisciplinare e trasversale, con attività a classi aperte, per fasce di livello, scambi e/o copresenza di docenti e ogni altra metodologia volta a favorire le forme di didattica laboratoriale finalizzate alla collaborazione fra pari per il raggiungimento del successo formativo degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento;

– sviluppo degli arricchimenti di “Teatro” e “Musica” e avvio di nuovi arricchimenti formativi nel biennio.

Per valorizzare lo sviluppo professionale, la formazione e l’aggiornamento dei docenti chiamati alla realizzazione di tali finalità, per favorirne il supporto e la relazione in una logica di sistema, si prevede un piano di formazione per i docenti e il personale ATA, oltre ai consueti ambiti dedicati al rafforzamento delle competenze disciplinari e alla formazione obbligatoria sulla sicurezza.